
TOKYO RIDERS
Di Jingle Ma - Hong Kong 2000
Una ragazza partirà alla volta di Tokyo per andare a cercare il suo sposo, che non si è presentato il giorno delle loro nozze: verrà accompagnata dal suo arredatore, che la segue nella speranza di recuperare i debiti che ha con il marito. Arrivati nella grande città, verranno aiutati da un improbabile ispettore e dalle sue bellissime aiutanti, ma non tutto è come può sembrare...
Nella speranza di ridare fiato ad un cinema in crisi, Jingle Ma riprende la commedia d' azione tanto cara al Jackie Chan del passato e la adatta ai tempi moderni. Per stare al passo e rispettando le leggi del blockbuster, il regista inserisce vestiti cool, citazioni a go go ( anche di films occidentali, vista l' aria da esportazione che gira ultimamente ) e musichette trendy durante i combattimenti, finendo per inondare lo spettatore con una serie di inutili vezzeggiativi che non coprono l' inesistenza di una impalcatura a reggere il tutto. Il film, dopo appena un quarto d' ora, già perde d' interesse e lo spettatore comincia ad infischiarsene su dove è andato lo sposo: le numerose sottotrame ( quasi una per ogni personaggio! ) scostano troppo l' attenzione e la sceneggiatura è un colabrodo tale che nemmeno i protagonisti ne sembrano del tutto convinti: se Erik Cheng è inespressivo più del solito, non se la cava meglio Tony Leung, spaesato dentro i panni dell' ispettore Gadget di serie B e sempre poco convinto di quello che fa. Nemmeno nelle scene d' azione andiamo meglio: mediocri e senza mordente, accompagnate da esplosioni inutili e ( nel caso dei combattimenti ) da musichette che vorrebbero essere cool, ma sono solamente strazianti per chiunque abbia un minimo di gusto musicale decente. Qua da noi con un doppiaggio da galera. Con un seguito.
Di Jingle Ma - Hong Kong 2000
Una ragazza partirà alla volta di Tokyo per andare a cercare il suo sposo, che non si è presentato il giorno delle loro nozze: verrà accompagnata dal suo arredatore, che la segue nella speranza di recuperare i debiti che ha con il marito. Arrivati nella grande città, verranno aiutati da un improbabile ispettore e dalle sue bellissime aiutanti, ma non tutto è come può sembrare...
Nella speranza di ridare fiato ad un cinema in crisi, Jingle Ma riprende la commedia d' azione tanto cara al Jackie Chan del passato e la adatta ai tempi moderni. Per stare al passo e rispettando le leggi del blockbuster, il regista inserisce vestiti cool, citazioni a go go ( anche di films occidentali, vista l' aria da esportazione che gira ultimamente ) e musichette trendy durante i combattimenti, finendo per inondare lo spettatore con una serie di inutili vezzeggiativi che non coprono l' inesistenza di una impalcatura a reggere il tutto. Il film, dopo appena un quarto d' ora, già perde d' interesse e lo spettatore comincia ad infischiarsene su dove è andato lo sposo: le numerose sottotrame ( quasi una per ogni personaggio! ) scostano troppo l' attenzione e la sceneggiatura è un colabrodo tale che nemmeno i protagonisti ne sembrano del tutto convinti: se Erik Cheng è inespressivo più del solito, non se la cava meglio Tony Leung, spaesato dentro i panni dell' ispettore Gadget di serie B e sempre poco convinto di quello che fa. Nemmeno nelle scene d' azione andiamo meglio: mediocri e senza mordente, accompagnate da esplosioni inutili e ( nel caso dei combattimenti ) da musichette che vorrebbero essere cool, ma sono solamente strazianti per chiunque abbia un minimo di gusto musicale decente. Qua da noi con un doppiaggio da galera. Con un seguito.
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