giovedì, gennaio 31, 2008


PAPRIKA
Di Satoshi Kon - Giappone 2006

La dottoressa Atsuki Chiba lavora in un laboratorio dove si studiano i sogni come nuovo modo per fare psicopterapia. Una macchina, battezzata PT, è in grado di mostrare e condividere i sogni dei pazienti, ma quando questa viene rubata, si scopre che i pazienti che ne sono entrati in contatto possono vedere i loro sogni violati anche quando sono svegli, creando non pochi problemi e causando stati di schizofrenia e pazzia. Paprika, l' alter ego onirico della dottoressa Chiba, cercherà di svelare il mistero con l' aiuto di un suo paziente poliziotto.
La sovrapposizione inestricabile tra sogno e finzione, la paranoia di un mondo dove i ricordi possono diventare collettivi; Paprika riprende a piene mani la visione onirica del regista e, dopo la pausa di Tokyo Godfathers, torna ai temi tanto cari al nostro dai tempi del pregevolissimo Perfect Blue. Colori squillanti, musiche cacofoniche, suoni accavallati sono il contorno perfetto di un lavoro raffinato e complesso, gioco d' incastri di un artista surreale dalle innovative soluzioni registiche, dove l' atmosfera di angoscia e claustrofobia ben si sposa con i disegni vivi e stupendamente realizzati a cui Kon ci ha abituati fin troppo bene. Il materiale da maneggiare è molto e complesso, capace quasi di rendere il lavoro dell' autore, specialmente nella seconda parte, più didascalico che quasi sentito; ma è solo un' impressione, lavabile dopo il primo dei titoli di coda. Paprika, accusato di essere troppo debole e pedante nel secondo tempo, a dispetto di un primo a dir poco superlativo, è invece un film stupendo, dalla durata ( visti i temi trattati ) deliziosa, mai pesante, che lascia lo spettatore di stucco ad ogni scena, ipnotizzato da un flusso di immagini sorprendenti e da un tour de force visionario talmente speciale ed unico, che verrebbe voglia di urlare a tutti, compresi quelli che non ne vogliono sapere, di vederlo, di addentrarsi dentro il mondo di un regista grandioso, ben più di una " grande firma ". Da avere, anche perchè supportato, per una volta, da un doppiaggio niente male. Recuperatelo, non ve ne pentirete.


5 Comments:

Blogger Weltall said...

Un vero gioiello penalizzato dalla distribuzione cinematografica ma premiato nella sua uscita home video...per una volta non ci possiamo lamentare ^__*

9:17 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ottima recensione come sempre!

Ma a te TG era piaciuto?

5:12 PM  
Blogger Torakiki said...

Sì, ma devo rivederlo per poterne parlare meglio....
anche perchè fatico a ricordarlo...

7:35 AM  
Blogger chimy said...

Ciao, abbiamo iniziato una battaglia contro la distribuzione. C'è bisogno di un pò di sostegno....

Se ti va fai un salto da noi

Un saluto

3:01 PM  
Blogger chimy said...

Nei commenti ti ho scritto le due stringhe del link e del banner; se hai bisogno dell'intera stringa fammi sapere che te la mando in PVT. Come hai visto a scriverla tutta nei commenti compare l'immagine...


Ciao

4:32 PM  

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