giovedì, giugno 07, 2007


A DIRTY CARNIVAL
Di Yoo Ha - Corea del Sud 2006

Byung - doo è un gangster ventinovenne schiacciato dalle preoccupazioni per una madre malata e per i suoi due fratellini. Fatica a campare e quando il grande capo Hwang è messo alle strette da un pubblico ministero corrotto, Byung - doo si offre di ucciderlo e salire di rango. Nel frattempo, il suo amico Min - ho è divenuto regista e vuole fare un film sulla mala, e per questo motivo chiede a Byung - doo di fargli da consulente. Una sera il protagonista, ubriaco, si lascerà scappare segreti che non avrebbe dovuto rivelare...
Ancora gangster dalla Corea, che quest' anno sembrano andare per la maggiore, e ancora risse, coltelli, mazze, tradimenti e quant' altro. Detta così, sembrerebbe che A Dirty Carnival non abbia nulla da offrire più degli altri films del genere, e si potrebbe anche dire di sì, vista la non particolare originalità della trama. Il regista cerca di aggiungere elementi atti a diversificare la sua opera, ma se alcuni sono più che riusciti ( il personaggio principale volutamente demodè, l' uso del cinema ) altri faticano ad inserirsi in un contesto credibile ( la sua ragazza, il posticcio accumularsi di disgrazie in famiglia ) e potrebbero minare l' interesse per il film. Potrebbe, però, perchè il film ha dalla sua una serie di assi non da poco da giocare: il protagonista ( Jo In - sung ) fantasticamente sottotono, una serie di scene d' azione da capogiro, crude, bestiali, lunghissime, dove l' uso dei corpi delle numerosissime controfigure creano un mosaico incredibile di violenza efficace sia dal punto di vista tecnico che emotivo e, dulcis in fundo, alcune sequenze di karaoke allucinanti e contagiose. Potrebbe sembrare poco, ma non lo è, e se è vero che questo film non brilla per originalità deve almeno andargli riconosciuto un ritmo incalzante, che di rado perde la mano, e un personaggio che, da simpatico outsider, andrà incontro alla fine con la disperazione tipica di chi ha capito tutto, cosa che personalmente ci piace parecchio. Da vedere, poche storie.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"che, da simpatico outsider, andrà incontro alla fine con la disperazione tipica di chi ha capito tutto".

Personaggi così sono sempre i migliori.

5:27 PM  
Blogger rollingmovie said...

Devo vederlo...

2:33 AM  

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