BLOODY TIE

Di Choi Ho - Corea del Sud 2006

Sang - Do è uno spacciatore che si crede un boss ed è un informatore della la polizia. Il tenente Doh, ossessionato dalla morte del suo collega per mano di un boss della droga, vuole fare piazza pulita del mercato degli stupefacenti. Collaboreranno assieme, ma sia Sang - Do che il tenente dovranno fare i conti con uno i legami di famiglia e l' altro con i giochi mutevoli del potere.
Spacciatori senza scrupoli e poliziotti vendicativi sono da anni i protagonisti di pellicole come queste e Bloody Tie, diciamolo subito, nulla aggiunge al genere gangster e sbirri. Choi - Ho, ispiratosi ai polizieschi di Hong Kong anni ' 80, gira un film senza mezzi termini: violento, cinico, spietato, senza spazio per i sentimenti. Il regista ignora quasi completamente il melò per mettere in scena la sua Corea in preda al disagio, dove il nichilismo estremo dei suoi protagonisti ricorda molto i nostri poliziotteschi, piuttosto che quelli di Hong Kong, e getta le basi per quello che si può considerare un sunto del cinema di genere in oriente. Difficile trovare in un solo film una tale musica funky, da atmosfere blacksploitation, a ritmare i colpi bassi, la violenza efferata, la disperazione di una generazione persa nei suoi sogni impossibili. Bloody Tie è un film che emoziona, e tanto anche, e la regia di Choi non perde colpi, anzi, enfatizza lo sguardo dello spettatore perso nei meandri di una società allo sbando. Un film serrato, raffinato nella sua linearità, che saprà farsi ricordare a lungo. Da vedere.