venerdì, febbraio 29, 2008


SUICIDE CLUB
Di Sion Sono - Giappone 2002

54 liceali si trovano ai binari della metropolitana, si tengono per mano, si buttano sotto il treno che sta per arrivare. Nei giorni successivi, altri gruppi di ragazzi si suicideranno assieme. Cosa sta succedendo? La polizia brancola nel buio e ad ogni suicidio di gruppo viene trovato un rotolo di carne formato dai pezzi dei ragazzi uccisisi. Chi li spinge a farlo? Chi c' è dietro il sito internet che organizza questi suicidi collettivi?
Uno dei film sicuramente più inquietanti che mi sia capitato di vedere ultimamente: Suicide Club riesce subito a colpire lo spettatore per la sua messa in scena allucinante, il suo stile tanto rarefatto quanto capace di colpire lo stomaco con scene raccapriccianti ( la madre che si taglia cucinando, quasi un omaggio al fantastico Naked Blood ) e un' atmosfera talmente disperata, palpabile nella sua putrefazione, da rimanere nella mente dello spettatore per tanto tempo. Il film di Sono ( che pare venire dal porno ) non è comunque scevro da difetti: una trama incredibilmente sfilacciata che verso il finale quasi non sa dove andare a parare, una ricercatezza nelle singole scene così maniacale da far dimenticare al regista il filo conduttore del film, che si chiude con un finale tronco che convince poco. Eppure... Eppure questa pellicola, nella sua sconclusionatezza, colpisce talmente a fondo che difficilmente riuscirete a dimenticarla. Il gruppo giovanile con testi inneggianti alla morte ( le Dessert, che cambiano nome ad ogni comparsata in televisione ), la spregiudicata normalità nelle situazioni più crude ( persone che parlano felicemente, si salutano e si ammazzano ), i siparietti tanto crudi quanto capaci di lasciare basiti ( il gruppo di maniaci nel bowling abbandonato ) sono capaci di far innamorare. Un lavoro così non lo si vedeva dai tempi di Organ e, lasciatemelo dire, non è affatto poco. Da avere, senza mezzi termini. Si tengano alla larga i deboli di stomaco. Qua da noi, ma và, manco per scherzo.


4 Comments:

Blogger Weltall said...

Condivido pregi e difetti che hai riscontrato in questo film anche se i secondi rischiano di minare quanto di buono è stato fatto.
Straordinaria la sequenza del suicidio nella metropolitana con schizzo di sangue, copiato (ah no! si dice "omaggiato" ^__*) da quello zozzone di Eli Roth in Hostel ^___^

5:00 PM  
Blogger Luca B said...

caspita... introvabile pure questo...

12:27 PM  
Anonymous Anonimo said...

Molto interessante. Me lo procuro.

10:06 AM  
Anonymous Anonimo said...

Rimane dentro, sicuramente.
Un film folle con un' anima oscura e quell' esplosione di sangue multiplo è... pazzesca!

11:53 AM  

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