venerdì, ottobre 06, 2006


SYMPATHY FOR LADY VENGEANCE
Di Park Chan - Wook - Corea del Sud 2005

Geum - ja si accolla la colpa del rapimento e della morte di un bambino piccolo e rimane in prigione per 13 anni. Dopo essersi fatta diverse amiche grazie alla sua innaturale bontà, esce di prigione e si mette a cercare l' uomo che la ha costretta a fare ciò. La sua vendetta, orchestrata per tutti questi anni, sarà terribile...
Che dire? La trilogia della vendetta ( iniziata con Sympathy for Mr. Vengeance e il successivo Old Boy ) del coreano più fuso del momento si arricchisce del capitolo più bello, emozionante e stilisticamente perfetto che avesse mai potuto fare. Grazie ad una protagonista ( la bellissima Lee Young - ae ) in stato di grazia e ad una rosa di attori tutti nella parte, Park mette in scena il suo mondo crudo e senza speranza, e lo arricchisce con una messa in scena a dir poco sontuosa, elegante e ipnotica. Il manierismo imperante della pellicola non ha più scopi ruffiani, come nel precedente Old Boy, tutt' altro; la fotografia patinata e lucente, l' aura sul viso da santa della protagonista, le squisite carrellate, i giochi cronologici incastrati alla perfezione, la voce off narratrice sono usati per creare un dipinto di rara freschezza ed originalità e la mano del regista, che non esagera, è la chiusura perfetta di un film indimenticabile. Wook evita di chiudersi in uno svolgimento banale e gioca con simboli, volti, situazioni ed emozioni dividendo il film in due tempi quasi a sè distinti ( la bontà della prima parte, divertente e tenera quando tratta della vita della prigione, in contrasto con la spietata freddezza della seconda, quasi insopportabile nella messa in scena della vendetta ) ma che non possono fare a meno l' uno dell' altro. Fondamentali, in questo senso, la bellissima forografia di Jeong Jeong - Hun e le sensazionali musiche di Jo Yeong - Wook, capaci di avvolgere completamente i sensi dello spettatore. Siete avvertiti: la seconda parte può non piacere ai buonisti, e anche se Park asciuga il sangue, non lesina comunque sulla violenza, fuori campo quanto volete, ma esplicita e capace di disturbare non poco. Il doppiaggio italiano per una volta rende merito al film, ma i sottotitoli usati dal regista in più di un' occasione e le parti in inglese avrebbero potuto perlomeno tradurle; ma si sa, in Italia è più da fichi fare i lavori a metà no? Da noi con il titolo di Lady Vendetta.

1 Comments:

Blogger Il Capannello said...

Sisi, si può fare x domani. Spettacolo tipo delle dieci e mezzo?

12:20 PM  

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