giovedì, luglio 19, 2007


964 PINOCCHIO
Di Shozin Fukui - Giappone 1991

Pinocchio è un cyborg di piacere difettoso. Viene abbandonato per strada dalla sua padrona e vagando senza meta incontrerà Himiko, ragazza con qualche problema. Quando la ditta che costruisce illegalmente questi cyborg scopre che Pinocchio è scappato, si metterà sulle sue tracce per riprenderselo.
Pinocchio è un film che gode di molta fama, considerato un caposaldo del cyberpunk alla pari di films come Tetsuo. Dopo una attenta visione è difficile negare che Fukui abbia quel cervello malsano adatto per girare lavori così: urla, vomito, metallo che si fonde, trapani che attraversano cervelli, rumori di fondo usati per spiazzare le orecchie dello spettatore in ogni momento. Una trama praticamente nulla accompagna le azioni dei personaggi, spesso più confusi dello stesso spettatore, che non capisce i cambi di coscienza e i voltabandiera che capitano di tanto in tanto ( Himiko, da una scena all' altra, passerà da protettrice del cyborg a sua più accanita carnefice ) e che, quindi, si siede placido ad aspettare che gli eventi capitino da sè. Un film di scarti, quindi, di spazzatura rimontata, di scene singole di forte impatto emotivo, senza però alcun collante che le unisca, senza una spina dorsale su cui costruirsi. Può piacere, e questo film di estimatori ne ha a pacchi, ma alla fine si rimane comunque con un pò di amaro in bocca, forse per un finale incomprensibile, forse perchè non si capisce, tra accelerazioni furiose e montaggio epilettico, cosa succede in generale. Un film curioso, veramente troppo allucinante e inconsistente per poter dare un giudizio neutro. Da vedere e da giudicare da sè. Il divertimento, a parte qualche lungaggine che può annoiare, è comunque garantito.