venerdì, giugno 15, 2007


THE SWORD
Di Patrick Tam - Hong Kong 1980

Li Mak - lyn è uno spadaccino solitario in cerca di un vecchio maestro, che vuole battere per avere la palma di spadaccino più forte del paese. Nel suo viaggio incontrerà una ladra, che si scoprirà essere figlia del maestro che sta cercando, e un guerriero ambizioso, con cui entrerà in contrasto. Quando il guerriero farà uccidere il maestro tanto cercato, in Li Mak - lyn scatterà la vendetta.
Come esordio Tam sceglie subito di omaggiare il genere wuxapian e lo fa senza mezzi termini, inserendo con forza gli elementi stilistici che lo renderanno famoso: il protagonista vittima del suo stesso desiderio, condannato per la sua abilità ad una vita solitaria e decadente, il geometrico gioco di coppie che legherà i personaggi del film, dove ogni rapporto possibile ( padre - figlia, maestro - discepolo, amante - amato, moglie - marito, uomo - donna ) verrà demolito fino a rimanere con la cenere di un' umanità scomparsa e, dulcis in fundo, una privazione scenica tale da permettere al maestro di esprimere tutta la sua bravura grazie a scelte audaci e sperimentali. Una selvaggia concatenazione delle scene, una serie di sequenze d' azione ( splendidamente coreografate da Ching Siu - tung ) improvvise e abbacinanti ( senza soluzione di continuità, con personaggi che escono da un lato dell' inquadratura per tornare subito dall' altra parte ), una collezione di colpi bassi insolita e affascinante ( ferite gore, persone che si decapitano da sole, un uomo tagliato letteralmente a metà ), il lavoro sui colori e l' alternanza di campi lunghi e stacchi accelerati coadiuvati da una pomposa colonna sonora rendono questo film un must, consigliato anche a chi il wuxapian non sa nemmeno dove sta di casa. Alla fine The Sword è un film elegante, raffinato, dove la quasi totale mancanza di spessore dei suoi protagonisti non è motivo di denigrazione, ma di rafforzamento di un' opera bellissima e terribilmente coinvolgente. Da vedere.