lunedì, maggio 14, 2007


FAMILY TIES
Di Kim Tae - yong - Corea del Sud 2006

Moon So - ri si vede un giorno arrivare a casa il fratello delinquente, che non vedeva da anni, accompagnato da una donna più vecchia di lui e da una bambina. Si trasferirà con molta nonchalance da lei. Sun - kyung è in cattivi rapporti con sua madre, rea di cambiare uomini troppo spesso, sopratutto da quando si è messa con uomo sposato; ma quando scoprirà che è molto malata, cercherà di riavviare un rapporto. Un ragazzo e una ragazza, con la goffaggine tipica della loro età, cercheranno di costruire una relazione insieme.
L' imminenza di un fato comune e indecifrabile, il sentirsi parte di qualcosa in una società dove le famiglie stentano a riconoscersi come tali; Kim Tae - yong gira un affresco comico e allo tempo stesso commovente sulla famiglia coreana del terzo millennio, soffocata da una Seoul cementificata e asfissiante. Un prodotto volutamente d' essai, cangiante e multiforme, non senza una leccatina al proprio ego ( è interamente girato in 16 mm ) e una al pubblico ( grazie alla schiera di volti noti presenti ), riesce comunque a rimanere impresso grazie ad una storia che non perde colpi, a personaggi credibili e ben sfaccettati, ad un incastro delle tre storie che compongono il film sorprendente, che conferisce al tutto quella patina di magia che fa piacere. Siamo comunque lontani dall' essai a cui ci ha abituati, che sò, Kim Ki - duk, e si sente decisamente l' aria da prodotto d' esportazione, ma non si può non riconoscere all' impianto una freschezza di scrittura che vive di piacevoli scarti e soluzioni narrative insolite, come non si può non rimanere catturati dall' intensità che colpisce tutti gli attori coinvolti. Da vedere.