lunedì, maggio 29, 2006


IMPRINT
Di Miike Takashi - Giappone / USA 2005

Per la serie Master of Horrors ecco l' episodio che porta la firma del più assurdo regista degli ultimi tempi, tanto violento e politicamente scorretto da non essere mai stato trasmesso dalla Showtime, la TV che ha prodotto la serie. Christopher è un americano tornato in Giappone per trovare il suo amore, una prostituta di nome Komomo. Troverà invece una curiosa ragazza che gli riferirà della morte dell' amata per mano della sadica padrona del bordello, ma non tutto è come sembra...
Feti buttati nel fiume, una scena di tortura come neanche in Audition, un gioco di sonoro incredibile, capace di far sentire anche il più piccolo torcimento di budella, questo Imprint sa come farsi ricordare e non è una novità, visto il nome dell' autore. Takashi cerca una forma elegante per presentare il suo mondo malato e sviluppa il film in un solo dialogo ritrattato più volte, fino all' allucinante finale, dove si sviluppa lo sdoppiamento di personalità più folle ( e tipicamente manga ) degli ultimi tempi. Le scene crude ci sono, a dispetto di una trama un pò così, e non è difficile rimanere provati alla fine della pellicola, ma i Miikiani più convinti non potranno nascondere una certa sensazione di deja vù, visto che alla fine si tratta di una rivisitazione di Audition con spruzzatina onirica presa a piene mani da Gozu. Certo, possiamo perdonarglielo, visto il mercato a cui è diretto e alla fine, comunque, il film gira molto bene e si arriva ai titoli di coda con la sensazione di aver visto un bel lavoro. Presentato al Far East Film 8.