giovedì, marzo 08, 2007


FUDOH: THE NEXT GENERATION
Di Miike Takashi - Giappone 1996

Ricki Fudoh, figlio di un potente boss mafioso, vede uccidere il fratello proprio dal padre, il quale offre la testa del figlio ad una gang rivale per togliersi dai guai. Divenuto grande, formerà una allucinante banda di teppisti per distruggere ed uccidere la gang dell' odiato familiare...
Miike Takashi, al suo primo lavoro importante, non lesina in assurdità, creando un mix alienante di splatter e yakuza eiga: giganti fortissimi, ragazzini assassini, giovani ragazze armate di tutto punto, frecce avvelenate lanciate con una cerbottana dalla vagina ( !?! )... insomma, il cinema di Miike prima della rivoluzione estetica che lo porterà a firmare capolavori come Ichi o Gozu. La regia è sporca, non sviluppa bene tutti i personaggi ( come il gigante di Aizone, per esempio ), si lascia andare in inutili lungaggini, ma non si può certo dire che questo sia un brutto film. Insomma, stiamo sempre parlando di Miike, qua con le sbavature di chi cerca ancora di aggiustare il tiro, quindi ci sono tutti gli elementi che ci hanno fatto adorare questo artista: violenza estremizzata, giochi di camera allucinanti ( come il combattimento tra Ricki e il fratellastro ), una assenza di vergogna nel proporci scene ributtanti adorabile ( ragazzi che giocano a calcio con una testa mozzata, le già citate frecce sparate anche con le mestruazioni ), e, duclis in fundo, una conturbante sensualità che è difficile vedere oggigiorno ( e nel '96, comunque ). Da vedere, per scoprire le origini di un regista tuttora inclassificabile ma che ha sempre saputo stuprici ogni volta con un progetto diverso. Qua da noi, of course, manco col binocolo.

4 Comments:

Blogger Weltall said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

12:03 PM  
Blogger Weltall said...

Probabilmente i limiti della pellicola sono dovuti anche ad una sceneggiatura approssimativa che ha ingabbiato il genio esplosivo di Miike che comunque è riuscito ad incastonare, qua e la, vere e proprie perle (come la scena nella toilette, quasi all'inizio del film). Se il film risulta (pur con i suoi limiti) piacevole, il merito va al buon Takashi. Se infatti hai letto qualcosa sul seguito di questo film (non curato da Miike), pare che non valga neanche la pellicola su cui è girato.

12:04 PM  
Blogger Torakiki said...

Non ero a conoscenza di un seguito... Bè.. se non se ne è tanto sentito parlare, un motivo ci sarà...

^_^

12:07 PM  
Blogger Astor said...

è bello!:)

4:49 PM  

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