martedì, agosto 29, 2006


POLICE STORY
Di Jackie Chan - Hong Kong 1985

Un poliziotto, dopo aver catturato un pericoloso criminale, se lo vede rilasciare per mancanza di prove, visto che la testimone che avrebbe potuto accusarlo è fuggita. Il criminale, per vendetta, incastra il poliziotto, che scappa e si mette sulle sue tracce...
Jackie Chan ha, nella sua carriera, dato il via ad un genere di cinema spericolato e fracassone che nessuno è mai riuscito ad imitare e la serie di Police Story ne è forse, assieme a Project A, l' esempio più lampante. Diciamolo subito e leviamoci il dente: Police Story presenta tutti i lati della commedia di Hong Kong che potrebbero piacere come no; si passa dall' azione al dramma, dalla commedia degli equivoci al melò, dalle risate alla noia e ancora all' azione. Il registro è traballante, l' impalcatura su cui si regge il film è esile come un foglio di carta, la caratterizzazione dei personaggi è solamente sbozzata, ma le gag sono divertenti e le scene d' azione sono forse tra le più spericolate mai girate dal nostro, il quale si diverte a rompere e a far rompere lastre di vetro su lastre di vetro, con l' ultima parte al centro commerciale già entrata nella storia. Fantastici come al solito gli stunts, vero punto di forza di un cinema senza cervello ( nell' impegno mentale richiesto come nell' audacia di alcune scene, al limite fisico dell' umano ) che sa ipnotizzare e che ha dato il meritato successo ad un uomo che fa del " farsi male " il perno per un cinema impensabile in occidente. Se amate il nostro, avere questo film è un obbligo; se non lo amate, dategli un' occhiata, perchè scene d' azione come queste non le vedrete forse più. Maggie Cheung è, qua, al suo primo ruolo veramente importante. Con due seguiti, ma solamente il terzo è giunto da noi.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mettiamo i puntini sulle iiii: ricordi che una casa editrice mi aveva contattata per recensire un loro libro in catalogo? Ecco. Dopo avermi sbrodolato addosso un sacco di complimenti per la mia recensione (cosa che puzzava lontano un miglio di chiara tattica commerciale: chissà quanti si son visti ricevere le stesse lusinghe), dopo aver avuto un breve scabio di e-mail con l'autore, dopo aver letto più volte sul loro blog il loro sdegno nei confronti dell'ignoranza e di chi ti cerca solo soldi e non cultura e dopo aver dato la mia conferma al pagamento del libro, si sono volatilizzati TUTTI.
Morale della storia? Mi sa che l'ho preso nel culo.

Valeria

P. S.: dopo aver letto questo commento puoi anche eliminarlo. E mi scuso, dato che non abbiamo tutta questa confidenza...

11:53 AM  

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