venerdì, luglio 13, 2007


NAKED BLOOD
Di Hisayasu Sato - Giappone 1995

Un piccolo genio inventa una nuova droga, capace di tramutare il dolore fisico in piacere, e decide di sperimentarla su tre ragazze che sua madre, anch' essa ricercatrice, sta sottoponendo ad un nuovo farmaco. Inevitabile la tragedia, quando si scoprirà che il farmaco è più potente del previsto.
Sato ce lo ricordiamo per l' episodio di Caterpillar, racchiuso dentro quel gioiellino mancato che è Rampo Noir, e per il fatto che durante il periodo più prolifico per l' undergound giapponese avesse girato questo film. Naked Blood è un viaggio allucinante dentro la psiche umana, dove la violenza estrema non è fine a se stessa, ma mezzo per raccontare una società delirante, repressa, soffocata dal cemento e dalla noia. Un film dove il gore è incredibilmente funzionale alla narrazione, dove l' atmosfera angosciante è palpabile, dove la colonna sonora ambient industrial dona al tutto un lacerante senso di nausea che assale lo spettatore, annichilito da alcune delle sequenze più raccapriccianti mai viste. Siamo nel periodo d' oro del cyberpunk giapponese, dove ancora si potevano trovare gioiellini come Burst City, Organ, Tetsuo, Pinocchio 964, dove lo spettatore non poteva sapere a cosa andava incontro, nel momento in cui si decideva a vedere pellicole come queste. Se siete di stomaco forte, se siete pronti ad affrontare scene di autocannibalismo e di piercing estremo, allora potrete anche affondare nei meandri di un film oscuro, cupo, decisamente malsano e malato come questo. Se no, ve lo dico con il cuore in mano, rischiate di perdere il biglietto per uno dei viaggi più allucinanti che potrete mai affrontare, nel bene o nel male. Vi ho avvertiti.