martedì, maggio 15, 2007


NOMAD
Di Patrick Tam - Hong Kong 1982

Le vite di un quartetto di adolescenti nella Hong Kong dei primi anni ottanta. Tra amori, lavoro e sogni infranti, i ragazzi dovranno anche fare i conti con il conoscente di una di loro, un giapponese scappato dalle armate rosse costretto a vivere braccato dai suoi ex colleghi.
Al suo terzo lungometraggio, Tam si rivela essere vero e proprio autore, narrando le vite di giovani modaioli con uno stile incredibilmente assurdo, spesso spiazzante, che non disdegna parentesi surreali. Uno scorrere dolcissimo, coadiuvato da una regia degli attori perfetta, immerge subito lo spettatore nelle derive di una generazione persa nei suoi sogni infranti, sorretta da una fotografia secca, dai colori asciutti, e da una malinconia di fondo decisamente palpabile. Nomad è un film bello, che all' inizio non mi aveva proprio convinto, ma che con lo scorrere del tempo cattura, emoziona, rende partecipi delle avventure di questi quattro ragazzi, vere meteoriti in un paese in fermento, quasi esuli nella loro stessa patria, alle prese con una cultura diversa, quella giapponese, che li porterà verso un tragico e sanguinolento finale. Finale, comunque, forse un pò stonato rispetto al resto del film, ma non girato dal regista, a causa dei dissapori avuti con la produzione, che lo caccierà poco prima della fine delle riprese. Numerose le nomination agli hong Kong Movie Awards, anche se alla fine il regista non portò a casa nessun premio. Da vedere.