martedì, novembre 07, 2006


HAZE
Di Shinya Tsukamoto - Giappone 2005

Un uomo si risveglia nel buio più totale. Non sa come ci è finito e il posto in cui è rinchiuso pullula di trappole mortali. A tentoni, nel buio che inghiotte ogni cosa, cercherà di salvarsi la pelle...
Tsukamoto gira per il Digital Sam in Sam Saek ( cortometraggi in digitale presentati al Festival Internazionale del film di Jeonju ) un mediometraggio in cui esplora la paura e la claustrofobia. Ancora, dopo il sesso in Snake of June e la morte in Vital, il regista si inoltra nell' animo umano ed esplora le radici del male che si annidano in ognuno di noi ( è reale ciò che sta vivendo il protagonista? ) in un lavoro che fa del buio il suo compagno ideale. Peccato però che l' idea e gli intenti del nostro adorato autore si esauriscano dopo i primi cinque minuti e che il film manchi clamorosamente il colpo. Dopo un inizio intrigante, la pellicola diviene entro poco solamente un accozzaglia di urla, rumori industriali, viscere intraviste nel buio, dialoghi surreali e patetici e che il tutto non intrighi molto, concedendo allo sbadiglio più spazio di quello che si dovrebbe. Spaventoso, mi dispiace dirlo, il finale, completamente stonato e che smorza la seppur disturbante inquietudine che era riuscito a creare. Peccato.


1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Bel blog, complimenti.
Ripasserò spesso per scegliere le mie "visioni orientali" ;)
Haw
http://breaknews.splinder.com

12:53 PM  

Posta un commento

<< Home