
REBELS OF THE NEON GOD
Di Tsai Ming- liang - Taiwan 1992
Quattro ragazzi si arrangiano come possono in una Taipei asettica e insensibile: due di loro rubano schede dalle sale giochi per poi rivenderle; il terzo, Hsiao Kang, scende inesorabilmente verso il baratro della solitudine mentre il quarto membro, una ragazza, tenta invano di costruire un rapporto con uno dei due ladruncoli...
Tsai Ming- liang darà il via, con questo lavoro, ad una idea di cinema completamente fuori dai cardini soliti del genere e, allo stesso tempo, creerà l' epopea di un ragazzo ( Hsiao Kang, protagonista di tutti i lavori del regista ) solitario in continuo attrito con una società offuscata e gelida. La presenza costante dell' acqua, i dialoghi ridotti al minimo indispensabile, uno straniamento ridondante e una malinconia sempre presente sono qua, e saranno in futuro, il marchio di fabbrica di un regista geniale, capace di gettare i personaggi nella più cupa disperazione per poi liberarli in un attimo, persi nei lunghi silenzi che permeano la pellicola, satura di rumori di fondo, quasi inconsistenti ma sempre presenti, a colmare il vuoto lasciato da una generazione schiacciata dal peso di un malessere interiore, con la mente da un' altra parte, rapita dal dio videoludico del titolo. Non è una pellicola facile, è necessario dedicargli tempo ed attenzione, ma non sarà fatica sprecata, anzi. Le avventure di Hsiao Kang continueranno nel film Vive L' amour. Da noi solo su Fuori Orario.
Di Tsai Ming- liang - Taiwan 1992
Quattro ragazzi si arrangiano come possono in una Taipei asettica e insensibile: due di loro rubano schede dalle sale giochi per poi rivenderle; il terzo, Hsiao Kang, scende inesorabilmente verso il baratro della solitudine mentre il quarto membro, una ragazza, tenta invano di costruire un rapporto con uno dei due ladruncoli...
Tsai Ming- liang darà il via, con questo lavoro, ad una idea di cinema completamente fuori dai cardini soliti del genere e, allo stesso tempo, creerà l' epopea di un ragazzo ( Hsiao Kang, protagonista di tutti i lavori del regista ) solitario in continuo attrito con una società offuscata e gelida. La presenza costante dell' acqua, i dialoghi ridotti al minimo indispensabile, uno straniamento ridondante e una malinconia sempre presente sono qua, e saranno in futuro, il marchio di fabbrica di un regista geniale, capace di gettare i personaggi nella più cupa disperazione per poi liberarli in un attimo, persi nei lunghi silenzi che permeano la pellicola, satura di rumori di fondo, quasi inconsistenti ma sempre presenti, a colmare il vuoto lasciato da una generazione schiacciata dal peso di un malessere interiore, con la mente da un' altra parte, rapita dal dio videoludico del titolo. Non è una pellicola facile, è necessario dedicargli tempo ed attenzione, ma non sarà fatica sprecata, anzi. Le avventure di Hsiao Kang continueranno nel film Vive L' amour. Da noi solo su Fuori Orario.
2 Comments:
Io adoro Tsai Ming-Liang! ^_^
Ma si tratta di un amore difficile da spiegare agli amici e a coloro che si annoiano a vedere anche solo cinque minuti delle sue opere. Questo suo primo film, comunque, mi è rimasto impresso anche per la colonna sonora ritmata, ipnotica e ossessiva con cui si apre la pellicola. E per i disperati tentativi del solitario protagonista di "comunicare" con gli altri (come nella scena in cui si introduce nell'appartamento dell'altro ragazzo... l'invasione, la modifica o la distruzione dello spazio abitativo altrui è quasi un'ossessione per superare le barriere dell'incomunicabilità di certe società asiatiche... vedi "Vive L'amour" dello stesso TML, ma anche "Hong Kong Express" di WKW e "Ferro 3" di KKD...)
Ciao!
Woha! Un altro amante di Tsai! Ho intenzione di recensire tutti i films! Mi manca solo Goodbye Dragon inn e I don't want to sleep alone, ma li recupererò!!
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