lunedì, agosto 28, 2006


MY FATHER IS A HERO

Di Corey Yuen - Hong Kong 1995

Un bambino che non sa che il padre è un poliziotto sotto copertura? Una investigatrice che non sa che il protagonista è sotto copertura? Chi sa che il protagonista, con tanto di moglie malata che tossisce, è sotto copertura?
Torna Yuen, torna Jet Li. L' accoppiata del cinema d' azione surreale è ancora qui e ancora stupisce. Presa la coppia di attori dell' orrido New Legend Of Shaolin ( Li e il piccolo ma letale Tze Miu ), Yuen cerca di combinare azione e dramma, come il più classico degli schemi, e alterna momenti di azione delirante a noia mortale. Eh già, il regista preferito da nove dentisti su dieci si conferma come incapace di gestire tutto quello che può esserci all' infuori di una scazzottata e nemmeno Anita Mui salva il prodotto dallo sbadiglio; Jet Li prova a recitare e un pò ci riesce, ma la scontatezza dei dialoghi e dello svolgimento è veramente troppo in basso per destare un minimo di attenzione. Rimane l' azione, e qua il regista non manca di stupire con la solita carrellata di stunts incredibili ( l' uomo che cade dalla passerella sul pubblico al palazzetto ), deliri ultraviolenti ( il cattivo che spacca un tavolo di vetro con la testa del bambino! ) impensabili da noi e tanta ma tanta azione immersa in litri di LSD ( e Jet Li che rompe le gambe ad un cane come se fossero braccia umane è IMPAGABILE ) e altre sostanze allucinogene. Bello il combatimento finale, impareggiabile il villain, qua sempre in guantini bianchi e disposto per un nonnulla a picchiare tutti i suoi collaboratori. Da vedere, se adorate Corey Yuen e il suo cinema sgangherato e delirante.


7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Povero cagnetto, ma cosa aveva fatto di male? [leggo sempre le tue recensioni anche se non commento mai i tuoi post, ma il cinema asiatico lo conosco poco ed evito così di lasciarti commenti idioti come questo sul cane ;-P ]

Valeria

P. S.: tempo fa ho visto "Dong - The hole" di Ming-liang Tsai. Sono rimasta molto perplessa sugli esilaranti siparietti canori. Il regista cosa avrà voluto dire...?

2:17 PM  
Blogger Torakiki said...

Hahaha, The Hole! Bello bello! All' inizio avrebbe dovuto essere un cortometraggio che, assieme ad altri 3, avrebbe composto una raccolta sull' arrivo del 2000. Il film, poi, è stato rivalutato e così il regista, per mandarlo fuori da solo, lo ha allungato con siparietti musicali per raggiungere il tempo minimo di durata per un film " normale ". non male come idea eh? La riprenderà poi su " Il Gusto Dell' anguria " ( the wayward cloud ).

^_^

3:56 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ah, ecco! Ma anche inseriti così, non è che esulano proprio dal contesto del film, direi che si possono interpretare come delle "allucinazioni" del protagonista maschile, o no? Tu cosa dici?

Valeria

P. S.: mi era sfuggito che il regista de "Il gusto dell'anguria" è lo stesso di "The hole": con tutti quei Xia ling, Piong go, ecc... faccio confusione. :-)

4:12 PM  
Blogger Torakiki said...

All' inizio pensavo che i siparietti fossero un modo ,diciamo, "curioso" che il regista ha usato per spiegare gli stati d' animo dei protagonisti... Bè... ho tenuto quest' idea anche dopo aver saputo i veri risvolti della vicenda.. ^_^ piaciuto il gusto dell' anguria?

4:33 PM  
Anonymous Anonimo said...

Purtroppo non l'ho ancora visto... ma mi devo dare una mossa!

Valeria

5:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

Il film è la sagra del "già visto": la ricetta è sempre quella: un concentrato di azione e piroette cofisicamente impossibili da eseguire per una persona con le articolazioni a posto (vedere Jet Li "appeso" in orizzontale su un serramento è impagabile) intervallate (e pure troppo) da schene noiose e melense.
Certo si ride (come capita sempre i films del genere) ma, dopo averne visto un paio, si guarda il film spinti solo dalla morbosa ricerca dell'ennesima scena di ultra-violenza . Ci si chiede per quanto ancora produrranno certi tipi di pellicole e la risposta sta in chi rimarrà sempre affascinato dalle evoluzioni aeree di un Jet faccia di gomma incapace di rinnovare la sua figura (o incapace di trovare qualcuno disposto a dargli una possibilità in un altro ruolo).

12:33 PM  
Blogger Torakiki said...

Hahaha recensione perfetta, pancio!
Alla fine possiamo mettere il film sotto la bacheca delle " stronzate simpatiche ".

^_^

12:10 PM  

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