mercoledì, giugno 21, 2006


SPL
Di Wilson Yip - Hong Kong 2005

Un poliziotto e un mafioso si odiano a morte. Il mafioso fa uccidere il testimone scortato dal poliziotto e questi si prende cura della figlia della vittima, rimasta orfana. Quando il poliziotto scopre di avere un tumore, dedicherà il tempo che gli rimane a incastrare il cattivone, aiutato da un nuovo arrivato: duro, puro e abile nelle arti marziali...
Simon Yam, Donnie Yen e Sammo Hung nello stesso film è difficile vederli, ma Yip ci prova e la combinazione funziona, relegando le scene d' azione al professionale Yen, che non delude e propone coreografie molto azzeccate e adrenaliniche. Potrei fermarmi qui, elencando l' unico punto forte del film, ma ahimè un lavoro si giudica per intero e da qua in poi SPL non se la passa molto bene. Con un inizio incerto e noioso e un incedere tronfio, il regista vorrebbe tornare al bel cinema spaccone dei bei tempi e condisce il film con frasi fatte, filosofia spicciola, cameratismo tra poliziotti patinato, scene drammatiche enfatizzate da trionfi di archi, scene d' azione enfatizzate da trionfi di archi, protagonisti che mangiano al ristorante con trionfi di archi. Wilson Yip gira qualsiasi scena come se fosse l' ultima, con ralenti ad enfatizzare tutto e niente, personaggi spaesati che si muovono senza scopo, una trama bucata come uno scolapasta e riesce pure nel tentativo di rovinare un finale comunque azzeccato ( e impensabile per il nostro cinema ) ricoprendolo di glassa amara e trionfi d' archi. Forse, il vero problema è che tutto manca di autoironia e il film è troppo tamarro per avere ambizioni seriose. Simon Yam si riserva l' ultima, terribile scena e lo stomaco si agita per il fastidio. Peccato.


1 Comments:

Blogger Infamous said...

a me invece ha entuasiasmato...lo trovo un grandissimo film

9:16 PM  

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