lunedì, settembre 01, 2008


CHOCOLATE
Di Prachya Pinkaew - Thailandia 2008

Una ragazzina mezza autistica è la figlia di un gangster giapponese, assente, e di una donna della malavita thailandese. Cresce guardando i films di Bruce Lee e Tony Yaa e, quando la madre si ammala gravemente, và in cerca di soldi con un suo amico: la madre infatti ha molti conti in sospeso con alcuni gangster e la figlia non si tira indietro quando si tratta di menare le mani. Peccato che tutto questo trambusto attiri l' attenzione del boss locale, casualmente un ex compagno della madre malata...

Alla sua terza prova non ci resta che alzare le mani ed arrendersi: non vedremo mai una storia decente nelle mani di Pinkaew. Dopo due films con Tony Yaa, il regista vira al femminile e arruola la bravissima Yanin Vismistananda, che non mai si tira indietro quando si tratta di farsi male, e il coreografo Panna Rittikai, a cui tanto vogliamo bene, ma ancora una volta sbaglia a saldare i conti con gli sceneggiatori. Se prima li pagava troppo poco, e si è visto in Yaa che ripeteva la stessa frase in entrambi i precedenti films, adesso ne paga forse troppi ritrovandosi con una sceneggiatura che sbava troppo melò ( spesso nei punti sbagliati ) nella prima parte e sfianca lo spettatore nella seconda, con una estenuante sequenza ( quasi mezz' ora ) in cui la protagonista picchia a destra e a manca ondate di uomini che, come in tutti i films del regista, sbucano improvvisamente dal nulla come nei videogiochi. Lungi da noi criticare le splendide sequenze d' azione, strabordanti stunts allucinanti, botte da orbi e ossa rotte come se piovesse, ma è proprio il resto che manca; a partire da un uso della computer grafica a dir poco osceno ( le mosche nella macelleria, ma si potrrebbe andare avanti ), da una storia che saccheggia malamente anni e anni di sceneggiature scontate fino a scenografie rubacchiate dagli scarti del primo Kill Bill ( la casa del malavitoso, praticamente un plagio ). Alla fine rimane un film con cui passare 90' di divertimento senza fronzoli, da accompagnare con birra e patatine, ma nulla più; un pò poco per un regista che sarebbe ora mostrasse gli attributi. Splendida la sequenza finale tra i cornicioni a livelli del palazzo, un omaggio alle vecchie consolle che non potrà non piacere a tutti i retrogamers.

3 Comments:

Blogger Weltall said...

Innanzi tutto, ben tornato ^__^
Avevo già letto da qualche parte di quella sequenza "platform" ed in quanto retrogamer non mi farò macare questo film (nonostante l' imbarazzante sceneggiatura ^___*)

9:33 AM  
Blogger Torakiki said...

Ola Weltall!
Dargli un' occhiata male non fa. Of, course, divertimento assicurato durante i titoli di coda.
Ripeto: non credo esista un sindacato stuntmen thailandese...

^^

10:10 AM  
Blogger MA! said...

Bentornato! Comunque Chocolate è il meglio del cinema marziale dell'anno passato. la storia non regge, ma la regia d'azione non ha confronti!

7:57 PM  

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